Nei concorsi scuola, in particolare quelli PNRR, le quote di riserva sono diverse e molteplici. Si tratta del 30% di posti riservati a coloro che hanno tre anni di servizio di cui almeno uno specifico, il 7% per gli invalidi civili e ben il 15% per coloro che hanno svolto il servizio civile universale.
È importante ribadire che essere riservista, quindi avere dei titoli di riserva, dà diritto ad una quota riservata di posti ma NON E’ GARANZIA DI VITTORIA AL CONCORSO. Chiaramente tutte quelle quote di riserva, in particolare quella del servizio civile universale, hanno dato origine a diverse polemica. Bisogna specificare che non si tratta di categorie di riservisti valide soltanto nei concorsi scuola ma per tutta la pubblica amministrazione.
Rispetto al primo concorso PNRR, però, CI SONO DELLE DIFFERENZE.
Accederà alla prova orale una quota di docenti pari al triplo dei posti disponibili quindi non tutti coloro che otterranno la sufficienza allo scritto parteciperanno all’orale. I riservisti DICHIARERANNO IL LORO TITOLO DI RISERVA MA POI SARANNO SOTTOPOSTI ALLA STESSA SELEZIONE DI TUTTI GLI ALTRI.
Ciò potrebbe portare a delle graduatorie molto meno dense di riservisti dando quindi la possibilità di coprire i posti destinati ai riservisti a coloro che non hanno titoli di riserva. Anche per questo, chi è stato scoraggiato o svantaggiato dai riservisti del primo concorso, potrebbe decidere di tentare anche questo secondo.